02/08/13

Spiti

03/04/09

Vacanza mordi e fuggi?

Ecco le 10 regole d’oro di Beppe Severgnini
Dal Corriere.it del 3 aprile

Come sfruttare al meglio le visite (brevi) delle città
Il viaggio breve è una spe­cialità insidio­sa: si rischiano molti errori in poco tempo. Compresso in un fine settimana, o agganciato a una trasferta di lavoro, si porta appresso ansia e sensi di colpa. Perché non accada, una buona guida è importante — ecco il senso dell’iniziativa del Corriere — ma è bene aggiungere alcuni accorgimenti.

1 Curiosità!
Non esistono posti noiosi
Esistono solo posti più o me­no adatti allo nostro umore in un certo momento (e l’umore di­pende da tante cose: stanchezza, compagnia, sole o pioggia, pre­parazione e alimentazione, abbi­gliamento e atteggiamento). È ovvio: esistono città clamorosa­mente belle e città da scoprire. Nessuno può negare che Manto­va — un gioiello architettonico, naturale, civico, culturale e culi­nario — sia più attraente della mia Crema, per un turista. Ma an­che Crema ha molto fascino (e of­fre tortelli migliori, che non gua­sta).

2 Elasticità!
Occhi e orec­chi aperti, naso attento, stomaco democratico
Il turista è masochista, lo sap­piamo. Ma se esagera, e poi met­te il muso, è uno sciocco. Per ca­pire un posto occorre ascoltare (soprattutto i residenti), guarda­re (quello che succede e quello che non succede), annusare (il «rinonauta» sa che gli odori so­no esplicativi ed evocativi). Sto­maco: tra incoscienza alimenta­re e digiuno esiste una via di mezzo. Se il vostro viaggio breve consiste in quattro pasti lunghi, avete un problema.

3 Serendipity!
Organizza­re, ma non troppo
I viaggi vanno preparati: leg­gete, girate in rete, programma­te. Evitate però di pianificare tutto, riempiendo ogni momen­to della giornata. Siete turisti, non uomini d’affari. Se non la­sciate spazio alle coincidenze e alle sorprese, queste se ne guar­deranno bene dal farvi visita. Se­rendipity: trovare quello che non si cerca. Fatene il vostro motto.

4 Pazienza!
Non esiste un viaggio senza un inconve­niente
Non c’è dubbio che i viaggi si­ano soggetti a contrattempi. Tut­to dipende dall’atteggiamento con cui si affrontano. Motivi per lamentarsi si trovano sempre. Le persone intelligenti affrontano le piccole difficoltà con leggerez­za. Così, se arrivano le difficoltà vere, hanno riserve fisiche e ner­vose per superarle.

5 Diffidenza!
Se legge­te/ sentite Vip, Elite, Exclusive!, alla larga
Nel turismo, come nella vita, c’è di tutto: anche parecchio cini­smo (da una parte) e molta inge­nuità (dall’altra). L’esclusività di massa è una contraddizione in termini, ma è il sogno di chi ven­de. Permette di fare pagare mol­to a tanti. Alcuni operatori pensa­no che basti usare parole come Zona Vip o Exclusive Resort per acchiappare il pollo. E purtrop­po, spesso, riescono nell’impre­sa.

6 Calma!
Qualche pausa, molto sonno
Il senso del dovere è una male­dizione, per alcuni viaggiatori. In uno dei miei libri, il Manuale dell’Imperfetto Viaggiatore, rac­conto dei «forzati del museo»: finché non hanno esaurito tutte le sale, non escono. Le tipologie — scusate: le patologie — so­no molte e insidiose. Con­cedetevi pause e mo­menti tranquilli. Re­stare seduti in un caf­fé guardando la vita che passa è il mo­do migliore per as­sorbire e capire una città.

7 Apertura!
Cer­care posti nuo­vi, godersi i posti vecchi
Scoprire un posto nuo­vo è eccitante. Ma anche torna­re è un’arte. Rivedere i posti ha un fascino speciale. Ricordi e confronti aiutano la mente e scal­dano il cuore. C’è chi, arrivato a una certa età, fa solo questo: non vuole vedere, preferisce rive­dere. L’arte del ritorno, in effetti, richiede abilità e assiduità. L’im­portante è non esagerare.

8 Egoismo!
Segui i tuoi in­teressi
Mi piacciono le città, i treni, l’aria del nord, la gente del sud, il profumo d’estate, i porti e i fiu­mi. Mi piacciono meno i villaggi turistici, i viaggi culturali, i mu­sei e i parchi a tema (c’è già l’Ita­lia, basta e avanza). Siate altret­tanti drastici, non lasciatevi svia­re e tentare: ve ne pentireste.

9 Preparazione!
La regola d’oro del bagaglio: poco, ma buono
L’ansia-da-valigia è un sinto­mo. Vuol dire: non avete idea di ciò che state facendo. Un consi­glio: portate poco, per un fine settimana basta una borsa (parlo di maschi: i bagagli femminili sfuggono alla mia competenza, e talvolta alla mia comprensione). «Chi vuol viaggiare felice deve viaggiare leggero», raccomanda­va Saint-Exupéry. Aveva ragio­ne. Ma al Piccolo Principe proba­bilmente la valigia la faceva qual­cun altro.

10 Tolleranza!
Ogni viag­gio è uno spettacolo.
A pensarci bene, anche ogni viaggiatore La misantropia non s’addice al viaggiatore. Se non amate la gente, state a casa vostra (dove litigherete col portinaio e i vici­ni). Il viaggio è il momento in cui la commedia umana tocca al­tezze sublimi. Godetevela, e ap­plaudite silenziosamente. Torne­rete migliori.

Beppe Severgnini
03 aprile 2009

02/11/08

Pomeriggio in Baraggia

Chi non conosce la Baraggia, si perde veramente qualcosa di importante!



Vi mostro qualche foto così capite meglio l'ambiente, intanto vi racconto meglio che cos'è.
Per ora pensate solo questo: siete in una savana, con l'erba selvatica di color giallo-oro alta come voi. Ogni tanto una quercia secolare, isolata, e nel calar del sole vi sembra che potrebbe apparire un leone, oppure che una zebra non starebbe proprio male nell'ambiente. Questa è la baraggia!


Ecco una mantide! ben nascosta tra i fili d'erba, ma noi l'abbiamo scovata.

29/10/08

Le due facce della Turchia, intorno a Kemer

Ehi, sono stata in Turchia, nella Licia. L'obiettivo era scoprire alcune belle tappe del trekking sulla Lycian way e meno male.
La gente è ospitale, ha piacere di entrare in contatto con te, anche se non hai una lingua comune in cui parlare.
La prossima volta vi parlerò della costa, per ora vi dico solo che è tutto il contrario ...

01/08/08

Benvenuti nel blog dei viaggiatori

Viaggiatori e non turisti. il mondo non è a nostro uso e consumo. Il viaggio deve essere un'esperienza che arricchisce chi lo fa e quanti incontriamo sulla nostra strada.
Questa è la filosofia di Sentieri di Anthora, "il mondo dietro l'angolo", per scoprire quegli angoli di mondo meno battuti, al di fuori degli itinerari di massa.

In questo spazio vogliamo raccontarvi le nostre esperienze di viaggiatori, nel mondo vicino e lontano!

Buon viaggio a tutti!

04/01/08

Nel Vallone di Massello

Eccoci alla scoperta di una piccola valle non lontano da Sestriere, sui sentieri dei valdesi!

02/01/08

La nostra filosofia

Come sempre, c’è modo e modo per fare ogni cosa.

Andare in punta di piedi, lasciando dietro di sé appena un’impronta, con rispetto e attenzione alle realtà che si visitano, con la consapevolezza che la dignità delle popolazioni con cui entriamo in contatto.

Preservare le ricchezze e le diversità delle culture e degli ambienti che incontriamo è la componente essenziale dei nostri viaggi, limitando l'impatto, non solo ambientale, ma soprattutto di contaminazione culturale.

Piccoli gruppi e destinazioni non troppo frequentate dal turismo di massa permettono di godere del contatto autentico con le comunità locali riducendo al minimo gli effetti indesiderati della nostra presenza.

Così abbiamo creato un decalogo, un insieme di principi che ci ispirano nei nostri viaggi.
  • informazione e consapevolezza: chiedersi perché si viaggia e documentarsi su storia, cultura e tradizioni del paese di destinazione prima di partire
  • lentezza e approfondimento: non un contatto mordi e fuggi. Meglio scegliere poche mete da conoscere a fondo
  • spirito di adattamento: saper apprezzare anche le sistemazioni semplici per raggiungere luoghi ancora integri
  • rispetto per le persone, anche nelle piccole cose, dal permesso per scattare una foto all’attenzione a usi e costumi locali
  • attenzione al patrimonio ambientale, storico e culturale
  • centralità dello scambio culturale: è arricchimento reciproco
  • apprezzamento delle diversità: accogliere le differenze senza pregiudizi
  • attenzione alle risorse scarse: dall’acqua alla legna da ardere. Perché fare una doccia calda quando è fatica raccogliere i rametti per fare un tè?
  • l’impronta del piede: non più di questo deve lasciare come unico segno del suo passaggio
  • emozioni autentiche e rapporti umani e non solo immagini e filmati, sono il patrimonio che ogni viaggiatore si porta a casa in cambio di tutto questo!